Uno dei maggiori inquinanti del nostro pianeta è la plastica. Dagli anni ’50, il mondo ha prodotto più di nove miliardi di tonnellate di plastica, gran parte della quale esiste ancora. Questo problema è stato risolto con l’introduzione di contenitori da asporto compostabili e altri imballaggi, eppure cosa fare con gli imballaggi compostabili rimane un problema. Continua a leggere per sapere cosa fare con gli imballaggi compostabili.

Possiamo compostare la plastica biodegradabile?

La plastica biodegradabile viene presentata come la soluzione al problema dell’inquinamento da plastica. In teoria questo suona bene, ma il problema è che molti sacchetti di plastica, coperchi di tazze e utensili “compostabili” non si rompono durante il compostaggio . Oltre a ciò, contaminano la plastica riciclabile, creando un vero disastro per i riciclatori.

La verità è che la maggior parte della plastica compostabile è composta da poliestere chiamato acido polilattico (PLA), che finisce nelle discariche insieme alla plastica prodotta negli anni ’50.

Quindi la risposta alle domande di cui sopra è sì e no. La plastica biodegradabile si decompone con l’aiuto di microrganismi in acqua, anidride carbonica e compost entro settimane o addirittura mesi. Alcune di queste bioplastiche, però, sono costituite da biomasse difficilmente decomponibili e quindi non biodegradabili.

Come smaltire i bicchieri compostabili

Tazze e altri contenitori compostabili si biodegradano alla stessa velocità di altri materiali organici durante il compostaggio e senza residui tossici. Ciò non significa, tuttavia, che sia sicuro aggiungerli al cumulo di compost.

In genere, la plastica compostabile è destinata ad essere inviata a un impianto di compostaggio industriale che ha temperature più elevate rispetto a un contenitore per il compost domestico .

Invece di aggiungerli al cumulo di compost, alcuni ristoranti e aziende dispongono di un contenitore speciale per i prodotti compostabili, separato dalla spazzatura o dal riciclaggio.

I sacchetti biodegradabili sono compostabili?

Quindi ecco il problema. Biodegradabile e compostabile sono spesso usati in modo intercambiabile quando in realtà sono molto diversi. Le borse biodegradabili sono costituite da petrolio con metalli pesanti incorporati al suo interno. Alcuni tipi di batteri si nutrono dei metalli presenti nella plastica e la decompongono più velocemente della plastica non biodegradabile.

I sacchetti compostabili sono realizzati con materiali naturali che si decompongono facilmente e non sono tossici. L’uso del termine compostabile è regolamentato mentre quello di biodegradabile no.

Quindi no, le buste biodegradabili non sono compostabili. In condizioni specifiche si decompongono dopo pochi mesi, ma non in discarica. Le condizioni in una discarica non favoriscono la decomposizione dei sacchetti biodegradabili che infatti possono restare lì per decenni o addirittura secoli.

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